YouTube-MP3 chiude i Battenti, hanno vinto le Case Discografiche
- Matteo Trevisan
- 7 set 2017
- Tempo di lettura: 2 min

La lotta per la difesa del Copyright si fa sempre più aspra e chi soccombe sono tutti quei siti che permettono di scaricare gratuitamente brani senza corrispondere alcun compenso a chi ha creato e ha arrangiato una composizione.
Le major spesso non si accontentano di eventuali proposte e si arriva alla causa.
Giorno dopo giorno chiudono tutti, e oggi è toccato a YouTube-MP3.
Sul sito si legge "Manutenzione in corso. Ti preghiamo di riprovare entro la prossima ora. Grazie per la comprensione."
Dalle indiscrezioni pubblicate da Wired dietro a quel messaggio non ci sarebbe soltanto una banale manutenzione.
Il giudice che si occupa della causa avrebbe proibito al titolare del sito di " progettare, sviluppare, offrire o utilizzare qualsiasi tecnologia o servizio in modo consapevole che consenta o faciliti la pratica comunemente nota come stream-ripping o qualsiasi altro tipo di violazione del copyright che comporti”.
YouTube-MP3 non è l'unico
La questione del Copyright sta mettendo in ginocchio realtà molto solide come ad esempio Soundcloud.
L'azienda svedese nacque per "dare l'opportunità ai musicisti emergenti di condividere il proprio talento con altre persone, ma successivamente il sito venne trasformato in un vero e proprio strumento editoriale"
I dj iniziarono a prendere confidenza con la piattaforma caricando brani propri e numerosi mix.
Il portale per ovviare a problemi di diritto d'autore decise nel 2014, di introdurre un abbonamento (SoundcloudGo), siglando con Sony Music un accordo che prevedeva una redistribuzione degli introiti e proponendo una stretta sul caricamento di brani non propri.
Molti dj e produttori decisero di abbandonare soundcloud per affidarsi ad altre piattaforme e la società ne risentì, tanto che a Luglio di quest'anno confermò le notizie relative ad un licenziamento in massa di molti suoi collaboratori (40% dei dipendenti).
Comments